Grazie, forse, al proliferare di trasmissioni televisive di successo a tema culinario, sono sempre di più gli studenti italiani delle scuole medie che, nel momento di fare la scelta formativa più importante, scelgono di iscriversi ad un istituto alberghiero, in gergo IPSSAR, istituto professionale statale per i servizi alberghieri e la ristorazione. Di sicuro queste scuole offrono alta professionalità e sono ottime basi per trovare un’occupazione, a patto che le si affronti con impegno, motivazione, studio e professionalità. Le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro offerte dagli istituti alberghieri sono estremamente estese. Una volta conseguito il diploma, il lavoro nel settore ristorazione si trova ed è anche ben retribuito. Per chi sceglie di andare all’estero, le possibilità di essere assunti aumentano ulteriormente.
L’alberghiero non è la scuola poco impegnativa a cui si è generalmente abituati a pensare, così come il mestiere di chef non è quello che si vede in televisione. Si tratta di scuole quinquennali, con un’offerta formativa variegata ed un piano di studi del tutto simile a quello degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore (IISS) e degli Istituti Tecnici Superiori (ITS).
Nel biennio gli alunni dagli istituti alberghieri hanno 20 ore di cultura generale, con lettere, matematica, storia, inglese, scienze ed educazione fisica, e 12 ore di materie di indirizzo, 6 di teoria e 6 di laboratorio. Nel triennio, invece, le materie comuni scendono a 15 ore, mentre quelle di indirizzo diventano 17. Oltre alle ore di pratica, gli iscritti ad un istituto alberghiero seguono un gran numero di lezioni di teoria in diverse discipline, tra cui, ad esempio, scienze dell’alimentazione, diritto e tecniche amministrative per le strutture ricettive, al fine di avere una preparazione a tutto tondo. Insomma, all’alberghiero non si impara solo a cucinare, c’è un universo teorico da apprendere.
Oltre a quello gastronomico, inoltre, ci sono altri due indirizzi disponibili, ossia servizi di sala ed accoglienza turistica. Receptionist ed addetti al servizio in sala sono professioni estremamente richieste al momento, che offrono interessanti prospettive.
Negli ultimi tempi si sono moltiplicati anche i corsi di formazione professionale per diventare chef ed inserirsi con successo all’interno di qualificate strutture ristorative. Focalizzati sui servizi legati alla ristorazione, i corsi di formazione consentono di acquisire competenze pratiche ed operative di cucina professionale, e spesso sono erogati in modalità e-learning, con le più avanzate tecnologie di comunicazione. Per accedere ad un corso cuoco professionista, in genere, è sufficiente il diploma della scuola dell’obbligo. Molto vantaggiosa è la possibilità di seguire i corsi a distanza, online, in totale autonomia, senza orari fissi e calendari prestabiliti, eliminando il vincolo della compresenza fisica in aula e della vicinanza geografica. In questo caso, il consiglio è quello di affidarsi ad istituti accreditati e di comprovata solidità.
Fondamentali per diventare cuoco professionista sono l’esperienza da maturare vivendo a fondo la cucina ed un’approfondita conoscenza della materia prima, della ristorazione attuale e delle ultime tendenze. È essenziale conoscere i sapori ed imparare, con l’esperienza, ad abbinarli. Per diventare chef è fondamentale conoscere i principi scientifici che stanno dietro a questo lavoro, adottare strategie precise, pianificare una funzionale organizzazione del lavoro ed utilizzare tecnologie all’avanguardia.